Il percorso del Romanico astigiano


Gli itinerari di Vado e Vedo con traccia GPS

Categoria: Trekking
Tempo di percorenza: 5-6 giorni
Periodo: tutto l’anno
Difficoltà: E ) itinerario escursionistico (facile – medio-facile – impegnativo – molto impegnativo)
Lunghezza: 87 km
Sviluppo percorso: lineare
Differenza altimetrica349 metri (Altezza da 135 a 484 metri)
Dislivello totale in salita1.884 m
Dislivello totale in discesa: 1.871 m
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Astigiano destinazione outdoor 

Il trekking

Nel Basso Monferrato, un tempo attraversato dai pellegrini e viandanti che si spostavano lungo i percorsi della Via Francigena, sorgono tra le morbide colline dell’Astigiano le splendide chiese romaniche edificate tra XI e XII secolo.

Un lungo cammino da Casalborgone a Viarigi porterà il nuovo viandante a scoprire alcuni di questi gioielli di architettura medievale come ad esempio la Canonica di Santa Maria di Vezzolano, che la leggenda narra sia stata fondata da Carlo Magno nel 773, la Pieve di San Giorgio con affreschi databili 400 e 600 raffiguranti San Giorgio e San Michele Arcangelo, la Pieve di San Secondo solitaria sulla collina di Mongiglietto, i ruderi della chiesa dei SS. Vittore a Corona a Montemagno fino ad arrivare a Viarigi con la sua chiesetta dedicata a San Marziano.

Un trekking alla scoperta di luoghi incantati, affascinanti e ricchi di storia immersi nella quiete delle colline inserite dal 2014 nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO.

Descrizione itinerario

L’itinerario origina a SUD dell’abitato di Casalborgone, in collegamento con i percorsi della provincia di Torino; indi si snoda a OVEST della strada provinciale, sino a giungere in prossimità della interessante chiesa romanica di San Giovanni (Sentiero 118). Si prosegue quindi tra le colline alla volta di Berzano San Pietro. Volendo è possibile salire al colle che sovrasta il borgo, ove sorge la pieve di San Giovanni Battista, notevole punto panoramico. Da qui, volgendo lo sguardo in direzione NORD, si apprezza un versante collinare interamente boscato. Si tratta di un bosco demaniale: il “Bosco delle orchidee”. Per la ricchezza specifica di queste splendide piante, il bosco è stato oggetto di un recente intervento forestale teso a conservare la biodiversità e migliorarne la fruizione. Si tratta di un ambiente assai vario: la parte in cresta ha caratteristiche decisamente asciutte con terreno piuttosto friabile che qua e là produce suggestive formazioni calanchive. I vegetali e gli animali che vi abitano si sono adattati a queste condizioni e sono diversi da quelli che si trovano a mezza costa; così specie come la ginestra, l’orniello, la roverella e il pino silvestre cedono il passo a specie mesofile: castagno, frassino e ciliegio. Infine il fondovalle, decisamente umido e ombroso, è caratterizzato dalla presenza della farnia, dell’ontano, del salice bianco e il sottobosco composto da carice e muschio. Riprendendo il cammino in direzione SUD, lasciato alle spalle l’abitato di Berzano S.Pietro, si procede in maniera piuttosto tortuosa, in piacevole contesto agreste, per giungere ad incrociare il percorso Superga-Crea. Con una piccola deviazione si può visitare l’Abbazia di Santa Maria di Vezzolano (Sentiero 100), uno dei sei monumenti simbolo della regione Piemonte e gioiello dell’architettura romanica. L’imponente facciata, lo jubè finemente scolpito, la suggestione dell’austero chiostro in parte affrescato, le sculture dei capitelli e l’insieme architettonico costituiscono patrimonio culturale di primario interesse che merita certamente di essere visitato senza fretta. All’interno dell’Abbazia si può ammirare la “Mostra permanente del Romanico” allestita dalla Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici del Piemonte, che offre la più completa documentazione sull’arte romanica rintracciabile a Vezzolano.

Ora si procede, dapprima in bosco, poi tra vigneti e piccoli coltivi, in discesa alla volta di Castelnuovo Don Bosco (Sentiero 101). Su questo tratto si può ammirare la solatia chiesa romanica di Santa Maria di Cornaredo che sorge su un colle del versante opposto e la chiesa di Sant’Eusebio, anch’essa esempio mirabile del romanico astigiano. Si attraversa e si supera l’abitato di Castelnuovo, quindi si prosegue, tra piacevoli colline, attraversando le case sparse della frazione Morialdo. Di qui si può accedere in breve al Santuario di Don Bosco, dove è anche possibile visitare la casa natale del Santo, il grande tempio, il museo etnologico missionario ed il museo di vita contadina, nonché altre strutture religiose annesse. Proseguendo invece sul percorso (Sentiero 111) che, nel verde, attraversa pascoli e macchie boscate, si giunge alla borgata Serra ed in breve all’abitato di Capriglio, il cui prodotto locale di eccellenza è il peperone di Capriglio, presidio Slow-Food. Passando oltre, si giunge in prossimità del borgo di Bagnasco, antico insediamento protetto un tempo da un ricetto fortificato. Merita una visita la bella pieve romanica di San Giorgio, inclusa nel minuscolo cimitero del borgo. Il percorso ora conduce a Montafia (Sentieri 111-110), attraversa l’abitato e prosegue alla volta di Cortazzone, (Sentieri 310-310A-313) poco prima del quale, con una breve deviazione, sale a raggiungere la pieve di San Secondo, uno dei più significativi esempi di architettura romanica della provincia. Le facciate esterne, in cotto alternato alla pietra arenaria, le evocative sculture poste a decoro, il bell’interno connotato da capitelli finemente scolpiti non possono che evocare ammirazione e stupore. Il cammino prosegue aggirando l’abitato di Cortazzone (Sentiero 313A), connotato dal poderoso edificio castellano che sorge nel centro. Si passa a mezza costa alla volta di Camerano Casasco (Sentiero 301), in prossimità del quale s’incontra il punto di inizio del percorso “Le terre di Camerano Casasco”. Proseguendo ancora si costeggia, in parallelo ma a distanza, la strada provinciale, sino all’abitato di Chiusano (Sentieri 303B-303), dove è collocata la chiesa romanica di Santa Maria. Passando oltre, si attraversa la provinciale per poi salire fino a raggiungere l’abitato di Brancalione prima e di Sampignoni poi (Sentieri 303C-302). Il tratto successivo è caratterizzato da ampie zone boschive interrotte da alcuni coltivi e cascinali sparsi. Questo lungo tratto conduce sino a Frinco, borgo ben riconoscibile anche a distanza, in virtù del poderoso castello che sovrasta l’abitato. Superato Frinco, si avanza verso Castell’Alfero (Sentieri 302-403).

Lungo questo cammino ad un certo punto s’incontra la pieve romanica denominata Madonna della Neve, ben conservata ed assai interessante per la particolare tessitura muraria ed i pregevoli affreschi. In Castell’Alfero (Sentiero 401), punto di osservazione del paesaggio circostante è presente il ricetto che culmina con la piazza superiore caratterizzata dalla chiesa e dal castello dei Conti Amico, ora sede del Municipio e del Museo “ ‘l Ciär” che raccoglie migliaia di oggetti ed attrezzi del XIX e XX secolo legati alla vita contadina. Nei pressi della chiesa si trova anche un campo di tamburello a muro. Questo sport, tradizione di alcuni borghi della provincia di Asti, è qui ancora molto sentito e praticato. Infine il paese è noto per aver dato i natali a Giovanni Battista De Rolandis ideatore del Tricolore, ed a Gianduja, la maschera carnevalesca simbolo del Piemonte. Scendendo a valle e aggirata la zona artigianale del luogo, l’itinerario prosegue in direzione NORD-EST per salire sino all’abitato di Calliano (Sentiero 405), nel quale risulterà piacevole una visita al centro storico ed in particolare alla piazza sulla quale si affaccia la parrocchiale del SS. Nome di Maria, opera del Magnocavallo. La passeggiata attorno al sito ove sorgeva il castello offre notevoli scorci paesaggistici. Lasciato alle spalle Calliano si continua in direzione SUD (Sentiero 407) per incontrare, poco più avanti, la pieve romanica di San Pietro.

Il cammino prosegue in direzione di Portacomaro e, alle porte del borgo, non passerà inosservata una chiesetta romanica, anch’essa dedicata a San Pietro. Giunti in paese, si consiglia una passeggiata nel nucleo più antico, che sorge all’interno di un antico ricetto di cui sono ancora visibili parte delle fortificazioni. Proprio in alcuni locali ricavati all’interno della torre e dei bastioni del ricetto ha sede la Bottega del Grignolino, dedicata alla promozione dell’omonimo vino locale. Ora si sale, dopo aver percorso un tratto in aperta campagna (Sentieri 409-509), all’abitato di Scurzolengo. Degni di nota il castello del XV secolo e scorci panoramici suggestivi. Attraversato il paese, si procede lungo un cammino sinuoso tra le colline, per poi raggiungere in salita Castagnole Monferrato (Sentiero 507). Il paese è dotato di aree di sosta e, in corrispondenza del borgo, il presente itinerario incrocia “Il percorso dei Colli DiVini”. Si prosegue ora alla volta di Montemagno dove sorgono, poco fuori il centro abitato, le antiche pievi di Santa Maria della Cava e dei Santi Vittore e Corona (sec. XI).

L’itinerario giunge a conclusione nel paese di Viarigi dove, risalenti al medioevo, troviamo la splendida torre, un’abitazione storica e la chiesa di San Marziano, posta appena fuori l’abitato.

Fonte AstiTurismo