Escursione alla Pania della Croce


Scoprire le Alpi Apuane

Camminando lungo una vecchia mulattiera, percorsa anni orsono dai carbonai del luogo, ci inoltriamo in una splendida faggeta fino a raggiungere i vasti prati nelle vicinanze del Rifugio Rossi. Appena usciti dal bosco, come per incanto, ci ritroveremo in un luogo magico sopraffatti dalla sagoma rocciosa della Pania Secca e quella dell’Uomo Morto.
L’Omo Morto, chiamato così localmente e origine di numerose storie e leggende che rimandano a giganti addormentati o a giovani innamorati trasformatisi in pietra, è una singolare formazione rocciosa che disegna il profilo di un volto di un uomo disteso.

APUANE Pania Secca

L’Uomo Morto e la Pania Secca visti dalla Pania della Croce

Raggiungeremo il Rifugio Enrico Rossi alla Pania (1.609 m.) per poi salire al Vallone dell’Inferno e ancora su per ghiaioni e roccette fino alla vetta della Pania della Croce (1.859 m.), la Regina delle Alpi Apuane.
Da qui il panorama è spettacolare e aperto a 360°: il mare, le cime delle Apuane, l’Appennino ed il Monte Pisano in lontananza.

APUANE Pania Rossi

Rifugio Enrico Rossi alla Pania

In questa escursione può essere inserita, con una deviazione, l’ascensione alla Pania Secca (1.711 m.). Al ritorno, affronteremo a ritroso i nostri passi fino al punto di partenza.

Categoria: Escursioni
Durata totale: 1 giorno
Periodo: tutto l’anno
Difficoltà: EE itinerario per escursionisti esperti
Sviluppo percorso: lineare
Dislivello massimo: 808 m.
Tempo di percorrenza: 5 ore (di cammino escluse le soste)
Partecipanti: minimo 6 massimo 16

Quota
: 14,00 € (comprendente accompagnamento con guida GAE)

Prima di partecipare a questa escursione leggi la sezione info utili !

 

ALP Grandi Montagne #27

Alpi Apuane
Una ruga. Severa e ardita.
Di più antica emersione rispetto al vicino Appennino.
Con i suoi versanti ripidi, rivestiti di palèo, e le sue cime decise, di colore generalmente chiaro, dove predominano calcari dolomitici.
E i ravaneti, in apparenza lunghi canaloni nevosi, in realtà colate di detriti di marmo che le cave scavate sui fianchi delle montagne fanno scivolare verso valle.
Creste affilate e spigoli, pareti imponenti, quasi prossime alla verticale, talora perfino strapiombanti. Torrioni, guglie e gendarmi.
C’è tutto in Apuane.
Terra di poeti e di cantori, di artisti del marmo e cavatori. Il mare all’orizzonte, la neve sui rilievi, un reticolo di carsiche cavità nel sottosuolo.
Un mondo. Tra Lunigiana, Versilia e Garfagnana. Tra la dolcezza mediterranea del leccio e dell’ulivo e le vallate interne del faggio e del castagno.